Ragusa Ibla, Modica, Scicli e Ispica

Ragusa Ibla, Modica, Scicli e Ispica 2017-03-07T12:26:13+01:00

Project Description

Ragusa Ibla, Modica, Scicli e Ispica

Da Ragusa | Giornata Intera

Ragusa Ibla

  • Giardini pubblici
  • Palazzi, chiese, monumenti
  • Portale di San Giorgio

Modica

  • Corso Umberto
  • Duomo di San Giorgio

Scicli

  • Via Mormino Penna
  • Palazzo Beneventano

Ispica

  • Basilica Santa Maria Maggiore

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Ragusa Ibla
Oggi visiteremo delle cittadine siciliane che furono completamente distrutte da un disastroso terremoto nel 1693.
L’area venne ricostruita seguendo criteri architettonici ispirate da un nuovo stile barocco, dove famiglie nobili e i nuovi ricchi della borghesia massara, la classe media del ceto agrario, entrano in competizione per mostrare il loro potere sociale costruendo palazzi e chiese molto belle ed originali.
A Ragusa Ibla, la città vecchia, visiteremo i giardini pubblici che si affacciano su dei canyon calcarei abitati sin da tempi antichissimi. Dai giardini scorgeremo le pendici della vecchia e della nuova città con l’inconfondibile sagoma delle chiese di San Giorgio e di San Giovanni Battista nella nuova città di Ragusa. Durante una rilassante passeggiata saremo sedotti dalle forme sinuose dei tanti palazzi, chiese, conventi e monumenti fra cui spicca il portale di San Giorgio vecchio del 1400. Sarà anche eccitante e divertente giocare a perdersi tra i mille vicoli di Ibla…


Modica
A metà mattino ci spostiamo a Modica, cittadina elegante posta a cavallo di due colline attraversate da due rami di fiumi confluenti oggi nella strada principale che è corso Umberto. Tra i gioielli di Modica, spicca il Duomo di San Giorgio, chiesa a cinque navate e con una scenografica torre campanaria e facciata che la rendono unica nel contesto del paesaggio urbano. La città fu una delle più potenti in Sicilia durante l’età della famiglia Grimaldi tra il 1600 e il 1700; qui gli Spagnoli introdussero il cioccolato dalle Americhe che avrebbe successivamente, alcuni secoli dopo, attratto tanti turisti alla scoperta di Modica e dei suoi scorci barocchi.


Scicli
Dopo un pranzo veloce a Modica, ci spostiamo a Scicli e Ispica nel pomeriggio. A Scicli, una passeggiata lungo la via Mormino Penna ci riporta indietro nel tempo nell’età della nobiltà grazie agli splendidi palazzi, chiese e monasteri che qui si affacciano. Fra i più celebri Palazzo Beneventano, in una via attigua, mostra la potenza evocativa e quasi intimidatoria dei suoi mascheroni che sorreggono splendidi ampi balconi.


Ispica
Lasciata Scicli proseguiamo per Ispica dove ammireremo da fuori la meravigliosa Basilica di Santa Maria Maggiore. La basilica è una delle più maestose del ragusano e soprattutto il ciclo di affreschi della volta della navata centrale dipinti da Olivio Sozzi, uno dei più talentuosi artisti del Settecento siciliano. Sulla via del ritorno, percorreremo una strada panoramica che scorre lungo i fianchi della cava d’Ispica, uno dei canyon più antichi e suggestivi dell’isola.

Ragusa e Ragusa Ibla
Ragusa e Ragusa Ibla sono due componenti della stessa città costruita su due aree diverse di una collina e riunite amministrativamente solamente agli inizi del Novecento. La loro storia è collegata al terribile terremoto del 1693, quando gli abitanti si divisero sul luogo dove ricostruire la città: da una parte l’aristocrazia conservatrice, dall’altra la nuova classe media e imprenditoriale dei contadini “massari”.
Il nome di Ragusa Ibla deriva dal leggendario re Siculo Hyblon, re dei Siculi che abitavano il pianoro cinto da due fiumi e dalla parola Heraia, dal nome della dea Era protettrice delle messi.
Il luogo è stato sempre frequentato da epoche preistoriche vista l’abbondanza di ripari naturali, l’abbondanza di acqua e la possibilità di usare i fiumi come vie di comunicazione da un luogo non troppo vicino ai pericoli dal mare, ma nemmeno troppo lontano utile per sfruttarne i benefici delle rotte commerciali fluviali.
Romani, bizantini e arabi la ritennero un luogo ambito. I primi la dichiararono città decumana, i secondi la fortificarono e gli ultimi faticarono a sottometterla dopo varie guerre e in cima alla collina eressero un castello. Molto attive furono, come altrove nell’area, le comunità giudaiche che occuparono un quartiere marginale. Durante il periodo arabo si organizza il territorio circostante in casali e tipici terrazzamenti, ma si stimola la scoperta e introduzione di nuove colture, come il cotone per esempio.
I Normanni introducono il culto di San Giorgio, Santo oggi molto caro ai ragusani e rinforzano l’identità cristiana con la costruzione del primo duomo dedicato a San Giorgio. Il medioevo feudale vede l’alternarsi di dinastie al comando e nel Cinquecento entra a far parte della Contea di Modica, godendo di ampia autonomia politica ed economica.
In questo periodo nasce l’enfiteusi, cioè la concessione a lungo termine di terreni prima incolti che adesso vengono dati a gruppi di contadini che allargando lo sfruttamento in successione ai proprio familiari, favoriscono imprenditoria agricola moderna e anche una forma di rotazione agraria. Questo favorisce il surplus di grano, il cambiamento del paesaggio agricolo, l’accumulo di ricchezza e l’ascesa sociale che presto concorrerà con quella nobiliare, poco incline al cambiamento.
Il terremoto del 1693 devasta la città ed intere famiglie vengono sterminate, a volte non lasciando nessun erede. Questo è il momento in cui l’ascesa della nuova classe media e agricola dei massari prende decisioni forti e da vita alla fondazione di una nuova città nella parte alta, mentre i nobili riutilizzano, spazi, risorse e pietre dello stesso sito. Non è solo una storia di decisioni urbanistiche, ma soprattutto sociali che incideranno a lungo nella storia di Ragusa. Qui viene costruita una nuova Cattedrale e la nuova città segue l’andamento di strade parallele e perpendicolari tipico delle città moderne.
Ragusa Ibla ha il suo prestigio ed eccellenza quando vengono costruiti palazzi nobiliari e chiese barocche, con mascheroni a supporto dei balconi e sinuose forme decorative. Il suo prestigio si regge fino agli inizi del Novecento, quando ormai il senso pratico di vivere in una città moderna più a monte prevale, su quello effimero dell’aristocrazia di un tempo che trova la sua ultima espressione sociale con il circolo di conversazione. Poi inizia un lento declino che porterà Ragusa Ibla ad essere popolata solo da tenaci anziani fino a decadere ed essere quasi abbandonata fino agli inizi degli anni Novanta.
Da quel periodo Ragusa Ibla viene rivalutata, le sue chiese, palazzi e monumenti dichiarati patrimonio Unesco più tardi nel 2005, case, chiese gloriose e quartieri restaurati, una miriade di bed and breakfast sostituiscono vecchie case disabitate e la trasformazione è compiuta.
Oggi Ragusa Ibla è uno dei luoghi più affascinanti in cui molti ritrovano una dimensione di intimità e scoperta dei tempi andati, semplicemente passeggiando tra i suoi mille vicoli tortuosi e nascosti, lasciandosi anche sedurre dai suoi mascheroni tipici di Palazzo Cosentini, Palazzo La Rocca, Palazzo Zacco e tanti altri da scoprire.
La piazza del Duomo di San Giorgio presenta la chiesa in un asse non regolare con la piazza in pendenza e questo rende il luogo ancora più suggestivo.
La scoperta del petrolio negli anni Cinquanta, seguente e complementare a quella dell’abbondante asfalto e pietra pece delle miniere hanno fatto da traino all’economia e più recentemente altri input turistici, come l’ambientazione qui di tanti episodi della celebre serie TV “Montalbano” che ha ispirato un turismo non di massa, ma dosato e apprezzato da tutti.


Modica
La città ha più di 3000 anni si storia. Le tre colline su cui si sviluppa oggi la città e due fiumi confluenti in uno a valle, furono un buon luogo sicuro dove vivere; più tardi i Siculi si sarebbero insediati qui, trovando riparo e protezione vivendo nelle tante grotte sui pendii.
Greci, Romani, Bizantini ed Arabi lasciarono tracce importanti della loro presenza qui.
Con i Bizantini fu un importante fortezza, mentre gli Arabi cambiarono leggermente il nome greco Motyca in Mohac ed organizzarono il territorio circostante in terrazzamenti, implementando l’agricoltura.
Dopo gli Arabi, Normanni, Angiovini ed Ebrei resero questo luogo un importante centro sulle rotte del commercio che fu molto prosperoso.
Modica ebbe anche una delle più grosse e vitali comunità ebraiche della Sicilia di quel tempo.
La famiglia Chiaramonte, di origine normanne, inizio il periodo d’oro della Contea di Modica. Dopo i Chiaramonte, un’ altra famiglia di origine spagnola, i Cabrera-Henriqez qui governarono fino al Settecento inoltrato.
Durante questo periodo, la Contea e la famiglia ebbero un enorme prestigio e potere attraverso la Sicilia dal momento che potevano battere moneta e il territorio si estendeva quasi fino alle porte di Palermo.
La prosperità della città si espressero nella costruzione di chiese meravigliose come San Giorgio e San Pietro assieme agli splendidi monasteri e conventi, spesso finanziati dalle famiglie locali.
Il sisma del 1693 distrusse la città e le sue tracce medievali. Solamente una torre del Castello dei Conti sopravvisse di un massiccio sistema di mura che circondavano la parte più alta della collina centrale.
Tuttavia un nuovo impulso venne dato alla città che ebbe una rinascita economica con la costruzione non solo di edifici religiosi, ma anche di splendidi palazzi in stile Neoclassico e Liberty ed il teatro lungo la strada principale.
Nel 1900 Modica fu una cittadina vibrante e la buona qualità del cibo e le sue tradizioni culinarie ispirarono i locali a riscoprire le sue ricette antiche come quella del cioccolato che risaliva alla dominazione spagnola.
Il cioccolato è oggi una importante risorsa economica che attrae turisti per una degustazione del cioccolato al peperoncino o gli altri diversi ingredienti aggiunti dalla creatività dei Modicani.
Il Duomo di San Giorgio è uno degli esempi migliori di chiese barocche in Sicilia grazie alla architettura e alla sua posizione in cima una scalinata di 250 gradini.
San Petro e Santa Maria di Betlemme sono altre chiese, collocate un po’ più in basso che vi stupiranno sicuramente con i suoi scrigni segreti.
Oggi Modica vive di attività legate all’agricoltura, ma anche di turismo negli ultimi vent’anni soprattutto da quando le sue chiese e monumenti sono stati dichiarati siti Unesco.


Scicli
Scicli è una cittadina di medie dimensioni (circa 30.000 abitanti).
La città si estende su una zona piana, letti di fiumi nei tempi passati e circondata da tre vallate che confluiscono nel centro storico e geografico della città.
Il nome deriva probabilmente dalle popolazioni locali dei Siculi che abitavano questi terreni ricchi di grotte e insediamenti abitativi frequentati dall’età del rame fino al periodo tardo bizantino e medievale.
Furono frammentari i contatti con i Greci, importanti le presenze cartaginesi, romane e bizantine; gli arabi lasciarono il segno più profondo organizzando le attività agricole attorno alla vasta e fertile campagna limitrofa alla città e rendendo la città prosperosa grazie ai commerci.
I Normanni qui ingaggiarono una delle lotte contro gli Arabi più nota e ancora oggi si celebra la Madonna delle milizie in una delle feste più importanti della provincia, con l’arrivo della Madonna su un cavallo bianco per sbaragliare i nemici. Svevi, Angioini, Aragonesi e infine la Contea di Modica segnarono le fasi storiche fino al terremoto che significo’ la ricostruzione della città di chiese, conventi, palazzi nobiliari e assetto urbanistico tra i più armonici ed eleganti del Barocco della val di Noto.
La parte alta, il colle San Matteo, con fortificazioni, castelli e la chiesa omonima che domina la parte alta della città merita una passeggiata salendo nei pressi di Palazzo Beneventano.
Questo edificio è uno dei palazzi con i mascheroni dei balconi più insoliti e straordinari di tutto il barocco ibleo per la sua eleganza e per il significato anche sociale che i suoi mascheroni hanno incutendo una sorta di timore di riverenza verso chi passeggia e guarda dal basso verso l’alto, sormontati dalla corona dell’omonima famiglia e adottato nel gonfalone di città.
Gli edifici religiosi e civili, chiese e palazzi, si estendono lungo un percorso a tre rami, dove piazze e strade principali hanno le perle più belle del barocco locale.
Via Mormino Penna ospita le chiese più importanti e il palazzo del comune, luogo del commissariato di polizia della fiction della serie TV il commissario Montalbano; San Bartolomeo e ad alcuni palazzi sulla piazza principale (Palazzo Fava e Mormino Penna) sono altri luoghi d’arte e meraviglia da non perdere.
La città oggi vive di agricoltura e turismo, grazie all’enogastronomico e alle sue ben attrezzate spiagge di sabbia con fondali bassi a poca distanza.


Ispica
La città si trova sulla costa sudest della Sicilia, a pochi chilometri dal mare. Molte teorie hanno cercato di spiegare l’origine del nome. Qualcuno sostiene che derivi dal vicino fiume Hypsa, altri dal termine Speca, che mutato dal latino significa grotta, vista l’abbondanza di queste.
L’area si caratterizza per un canyon naturale stretto e lungo circa 12 kilometri (cava d’Ispica) con centinaia di grotte abitate dalla preistoria e frequentate fino a 50 anni fa circa.
Attraverso i secoli la cava d’Ispica venne abitata con costanza e organizzata come agglomerato abitato a partire dagli Arabi e dopo, dal medioevo al Seicento signori e famiglie nobiliari organizzarono la struttura e le attività della città in chiave moderna.
Fra queste la famiglia Statella ebbe un ruolo centrale nella ricostruzione e finanziamento della città nuova, costruita in un sito più a valle, dopo il terremoto del 1693.
Qui vennero costruite chiese barocche e vennero commissionate le opere alle migliori personalità del tempo.
Tra di essi Vincenzo Sinatra e Olivio Sozzi (architetto e pittore) lavorarono e contribuirono al prestigio
della Basilica di Santa Maria Maggiore, oggi dichiarata monumento nazionale. All’interno, la volta ha uno splendido ciclo di affreschi; il transetto ha una cappella che ospita la flagellazione del Cristo alla colonna, le cui celebrazioni, durante la settimana santa, sono tra le più belle della Sicilia con una larghissima partecipazione popolare.
La piazza e il centro storico sono molto eleganti con palazzi e decorazioni in stile Liberty.
La principale risorsa economica rimane l’agricoltura.

  • Autovettura privata Sedan o Viano Mercedes fino a sette posti
  • Autista privato parlante la vostra lingua
  • Carburante, pedaggi e spese di parcheggio
  • Autovettura e autista privato a disposizione fino a quattro ore per servizi di mezza giornata
  • Autovettura e autista privato a disposizione fino a otto ore per servizi di giornata intera
  • Bottiglia di acqua a bordo a disposizione
  • Soste, visite e guida panoramica dei luoghi descritti dall’itinerario

     NON SONO INCLUSI

  • Ingressi ai siti archeologici, chiese e musei
  • Degustazioni di prodotti, wine tasting o esperienze culinarie quando sono opzionali
  • Gratuità per l’autista (si suggerisce il 10% se ampiamente soddisfatti del servizio)
  • Guida turistica regionale autorizzata
  • Pasti, wine tasting o esperienze culinarie di cooking class se non già incluse nell’itinerario
  • Noleggio yachts, elicottero e aereo privato complementare ai nostri servizi di trasporto

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